Parte sabato 19 e domenica 20 febbraio il tour dell’escape room All You Can’t Eat, in occasione della due giorni a Torino di Food Pride al Comala (tutte le informazioni qui). I turni di gioco sono andati sold out in breve tempo, ma potete recuperare in altre date e in altri comuni, scrivendo a info@escape4change.com:
- il 6 marzo a Moncalieri, al Centro Polifunzionale Don Pier Giorgio Ferrero (Via Santa Maria 27 bis) CLICCA QUI PER PRENOTARE
- il 12-13 marzo a Nichelino al Circolo Primo Maggio (Via S. Francesco D’Assisi, 56) CLICCA QUI PER PRENOTARE
- il 26-27 marzo a Grugliasco al Centro Civico Nello Farina (Via San Rocco, 20) CLICCA QUI PER PRENOTARE
Una chiacchierata con il game designer Vittorio Jan Randone
Mentre fervono gli ultimi preparativi, abbiamo fatto due chiacchiere con Vittorio Jan Randone, game designer di Escape4Change, sull’ideazione dell’escape room “All You Can’t Eat”, sull’innesco e sulla motivazione profonda che lo ha portato a costruire l’escape room in modo molto particolare:
“In questi mesi mi sono reso conto di quanto il mio approccio al cibo sia sempre stato abbastanza superficiale e approssimativo. Un gesto quotidiano, quasi automatico, sia nell’acquisto che nel consumo. Sviluppare questa escape room mi ha dato, invece, l’opportunità di riflettere sulla complessità della filiera alimentare e sulla molteplicità di scelte, individuali e collettive, che la intercorrono. Lo studio dei materiali messi a disposizione da Food Pride è stato l’occasione per comprendere non soltanto l’aspetto culturale del cibo, ma anche la sua dimensione sociale e politica.
Gli enigmi e le sfide proposte all’interno dell’escape room sono proprio la traduzione di questo percorso: dalla lotta allo spreco alimentare al problema dell’accessibilità, passando per le questioni relative all’insicurezza alimentare.”
Cibo, potere e identità
Proseguendo il ragionamento, possiamo osservare come il cibo abbia da sempre un forte valore simbolico nella costruzione dell’identità individuale, sociale e territoriale. È uno straordinario strumento di comunicazione, con una potente valenza politica.
Da una parte abbiamo il cibo come bagaglio di riti ed usi legati all’alimentazione, come segno di appartenenza ad un dato gruppo, capace di definire non solo un’identità collettiva ma anche un sentire intimo e individuale. Dall’altra parte, però, il cibo entra in relazione con l’istituzione e il potere pubblico rispetto a quegli interventi di tutela della sicurezza alimentare. “È garantita la sicurezza alimentare nella misura in cui tutte le persone, in qualsiasi momento, hanno accesso fisico, economico e sociale ad alimenti sufficienti, sicuri e nutrienti così da soddisfare le proprie necessità e preferenze alimentari, oltre che una vita sana e attiva”. (FAO, 1996)
Disuguaglianze e paradossi dell’accesso al cibo
Le disuguaglianze si misurano (anche) nei paradossi, come quello “della scarsità nell’abbondanza” descritto da Campiglio e Rovati “che riguarda l’impossibilità di alcune fasce della popolazione di accedere a risorse adeguate al proprio sostentamento nonostante la (sovra)abbondanza di alimenti all’interno del contesto in cui vivono. In Europa, a causa della crisi dell’ultimo decennio e dell’aumento della povertà, sia assoluta sia relativa, negli ultimi anni si è registrato una crescita significativa delle persone che vivono in condizioni di indigenza e faticano ad accedere a cibo quantitativamente e qualitativamente sufficiente alle proprie necessità alimentari e al mantenimento dello stile di vita medio dei paesi sviluppati”.
Foodification, spettacolarizzazione e spreco alimentare
Tra showcooking e content creator obbedienti alla parola d’ordine #foodporn, mentre in lockdown ci consolavamo esaurendo il lievito nei supermercati, complice la pandemia, i disturbi alimentari negli ultimi due anni hanno avuto un picco. Mangiamo troppo, mangiamo male e sprechiamo tanto, troppo cibo, a partire dalle nostre case. Ripassiamo le linee guida per la corretta alimentazione? Qui…
Da questo processo di consapevolezza è scaturita l’Escape Room All You Can’t Eat di Escape 4 Change: vi invitiamo a giocare e a partecipare al ricco programma del weekend per saperne di più e incontrare le molte organizzazioni che interverranno, con cui potersi attivare concretamente.
L’evento è realizzato nell’ambito di “Food & the city”, un progetto di Associazione EUfemia in collaborazione con Escape4Change, Food Pride Torino, Il Gusto del Mondo, GreenTo, Cooperativa Educazione Progetto, Cooperativa Gruppo Arco, Circolo 1 Maggio ASD, Atlante del cibo di Torino Metropolitana, Associazione Gruppo Abele Onlus, Società Cooperativa La Rondine, Associazione Comala, Legambiente Metropolitano APS, ACLI Torino, Comitato “Associazione Popolare via di Nanni”, Associazione Culturale Misteria, Associazione Volontariato Torino (Vol.To), IC Vercelli, CISAP, ASL di Torino, sui territori di Comune di Torino (Circoscrizioni 1, 3, 5, 6), Comune di Rivoli, Comune di Grugliasco, Comune di Moncalieri, Comune di Nichelino, Città Metropolitana di Torino. Il progetto è realizzato con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con la Regione Piemonte.
Gioca di squadra, cambia la realtà!